Scheda di controllo spiegata facile: il cuore pulsante della tecnologia

Nell’ultimo anno, per diversi motivi legati a questioni geopolitiche, è stato sempre più difficile il reperimento di materie prime presenti in diversi oggetti che tutti usiamo quotidianamente.  

Tra queste, le schede di controllo. Innanzitutto, capiamo cosa è una scheda di controllo: vi è mai capitato di smontare o “rompere accidentalmente” un qualsiasi elettrodomestico di casa? Bene, quello di cui stiamo parlando è appunto quella scheda monocromatica (quasi sempre di colore verde) al suo interno.  

 

A cosa serve? E perché farne una? 

Si tratta di un dispositivo programmabile, ovvero scrivendo un programma in codice, la scheda è in grado di eseguirlo. 

L’utilizzo delle schede di controllo è vastissimo. Basti pensare che ogni elettrodomestico ne ha uno o più di uno. Si possono trovare in qualsiasi dispositivo che abbia dell’elettronica, come auto, tablet, monopattini elettrici, cellulari, console per videogiochi e così via. 

Il nome scheda di controllo deriva dalla sua componente principale: il microcontrollore. 

Possiamo pensare al microcontrollore come un piccolo computer, molto meno potente, ma con la stessa elettronica che sta alla base dell’architettura di un pc. Esso, quindi, assolve a tutte le funzioni principali di logica, calcolo, comunicazione, e via dicendo.  

 

Elettronica di contorno 

Oltre al microcontrollore, in una scheda di controllo sono presenti anche altre componenti elettroniche, che per semplicità chiameremo “elettronica di contorno”, senza della quale il microcontrollore servirebbe a ben poco.  

Questa elettronica assolve a diverse funzioni, come: la stabilizzazione di segnali digitali in ingresso ed in uscita, la regolazione dell’alimentazione affinché non bruci il microcontrollore, il settaggio del tempo di clock del nostro microcontrollore per definire la sua velocità di calcolo, e molto altro. 

 

Come funziona 

Ad oggi esistono un’infinità di schede di controllo nel mercato. Ognuna di esse viene creata per eseguire un determinato lavoro, ma alla fine tutte svolgono lo stesso compito: registrare eventi a cui far seguire delle azioni. 

Grazie a dei sensori collegati in ingresso, la scheda di controllo è in grado di registrare questi eventi, elaborarli, e tramite ad attuatori collegati a delle uscite, eseguire determinate azioni. 

Alcuni esempi li troviamo in oggetti che utilizziamo tutti i giorni, come i sensori di luminosità del telefono, che aumentano o diminuiscono la luminosità dello schermo a seconda della luce ambientale in cui si trovano. O ad esempio i termostati, dove una volta settata la temperatura, regolano l’attivazione e lo spegnimento dei caloriferi per mantenere la temperatura settata costante. 

MISTER Smart Innovation, soggetto gestore del Tecnopolo Bologna CNR, ha creato una scheda di controllo proprietaria, da utilizzare in progetti industriali destinati a realizzare prodotti a mercato, in maniera tale da ridurre significativamente le problematiche legate alla reperibilità e l’obsolescenza. 

Realizzata nei nostri laboratori, è stata resa compatibile con l’ambiente Arduino, al fine di facilitarne il suo utilizzo e la sua integrazione nei diversi progetti. È così che nasce  MISTERino.