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Logistica sostenibile in Emilia-Romagna: la sfida delle smart cities

Secondo i dati del 2021 in Emilia-Romagna l’indotto legato alla logistica fattura 13 miliardi di euro, conta 9.900 imprese e impiega circa 80.500 persone. Il settore ha un impatto sociale e ambientale non trascurabile ed è spesso legato a logiche tradizionali e labour intensive.

Grandi hub della logistica come porti e interporti costituiscono i nodi principali di una rete di scambio sempre più complessa e in espansione. Ottimizzarne l’integrazione all’interno del tessuto urbano in ottica di smart cities è una delle potenziali sfide che si pone dinanzi a chi gestisce questi veri e propri ecosistemi e ai policy makers che vogliano allinearsi alle direttive del Green Deal Europeo.

Ad oggi, le tecnologie a disposizione sono molteplici e, come emerso dalla discussione durante lo speech organizzato dal Tecnopolo Bologna CNR nel contesto della fiera R2B 2023, vi è la necessità di raccordarle ed armonizzarle per costruire strumenti di decision making efficaci e moderni.

Il confronto dal titolo “Logistica sostenibile e resilienza urbana”, moderato da Francesco Lolli, Professore associato del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, ha coinvolto:

  • Giuseppe Dall’Asta, direttore di Interporto Bologna Spa;
  • Francesco Santoro, ricercatore presso MISTER Smart Innovation;
  • Alessandro Seravalli, direttore di GeoSmart.Lab;
  • Francesco Suriano, ricercatore presso Proambiente.

Durante il dibattito è stato sottolineato il grande potenziale relativo ai gemelli digitali di aree urbane e alle microsimulazioni di traffico (in letteratura dette simulazioni microscopiche) quando opportunamente integrate e validate con i big data ambientali e del traffico.

Le microsimulazioni di traffico sono tra gli strumenti previsionali tecnologicamente più accurati e avanzati nel settore trasporti e mobilità, consentono infatti analisi what-if tra diversi scenari quali, ad esempio, la realizzazione di opere infrastrutturali o grandi eventi. Si distinguono dalle simulazioni mesoscopiche e macroscopiche perché mirano a riprodurre in modo dettagliato il comportamento di ciascun agente di flussi (i.e. veicoli e pedoni) all’interno di una rete. Quest’ultima è uno degli ingredienti essenziali affinché le simulazioni stesse siano verosimili e affidabili.

I dati che riguardano il traffico e l’inquinamento atmosferico e acustico costituiscono un grande asset e possono essere utilizzati per validare in modo efficace le microsimulazioni di traffico; tuttavia, quelli a disposizione sono spesso insufficienti ed eterogenei in termini di formato. Sono quindi strategiche campagne di misurazione outdoor che possano monitorare il territorio e la rete stradale in modo adattivo, aumentando cioè il numero di sensori e la qualità delle rilevazioni in prossimità dei nodi nevralgici della rete stradale e che, sfruttando infrastrutture software, possano raccogliere e standardizzare i dati.

Dati simulati e dati reali che costituiscono un vero asset per la pianificazione di Nature-Based Solutions (NBS, nel caso specifico, soluzioni per ristabilire la funzionalità di ecosistemi alterati dall’uomo) volte alla mitigazione dell’impatto ambientale, presente e futuro, di grandi poli della logistica che, solo con una visione più ecosistemica, si potranno integrare meglio in un tessuto urbano resiliente.

Francesco Santoro