FERCAM Echo Labs: sostenibilità ed inclusione sociale

Il Tecnopolo Bologna CNR è molto attento a tutte le tematiche che interessano la sostenibilità e che fanno riferimento sia all’Agenda 2030 che alle azioni previste nel Green Deal Europeo, con un occhio di riguardo al settore del food packaging.

Di recente, il laboratorio MISTER Smart Innovation del Tecnopolo CNR è diventato partner tecnologico del progetto InTerLab, finalizzato ad ottimizzare gli spostamenti e la logistica dell’intera area dell’Interporto di Bologna.

Sono venuta a conoscenza di FERCAM Echo Labs proprio in occasione di attività svolte per il progetto InTerLab. Immediatamente ho pensato di scrivere un articolo, ma considerando troppo “freddo e distaccato” raccontare un’iniziativa così bella attraverso una semplice documentazione dal sito web e dai social, ho contattato il fondatore, il dott. Dino Menichetti, chiedendogli di raccontarmi di persona la storia di FERCAM Echo Labs.

 

Anna Sagnella: Ciao Dino, mi racconti cosa è esattamente FERCAM Echo Labs e come è nato?

Dino Menichetti: FERCAM Echo Labs è innanzitutto un’iniziativa che riflette a pieno l’attenzione per l’ambiente del Gruppo FERCAM. Infatti, l’azienda ha già intrapreso e sta portando avanti tante iniziative finalizzate a ridurre gli impatti ambientali associati al trasporto e alla logistica.

FERCAM, leader nel suo settore, è molto attenta alla questione ambientale e mediante la nuova Strategia FERCAM2025 si sta adoperando a tutto tondo nella realizzazione di progetti sostenibili, attraverso:

FERCAM presente a ROM-E: evento in cui le aziende e il pubblico si incontrano per parlare di ecosostenibilità, nuove fonti di energia e smart mobility.

 

Nello specifico, FERCAM Echo Labs è la società non profit del Gruppo, fondata nel dicembre 2021 con l’ottica di promuovere iniziative e progetti a sostegno dell’Agenda ONU, per uno sviluppo sostenibile sia per le persone che per l’ambiente. La nostra mission è quella di costruire reti che mettano in connessione realtà di tipo diverso, sia profit che non profit, affinché possano perseguire i propri programmi Corporate Social Responsability e realizzare i propri progetti, grazie al reciproco supporto e alla condivisione delle competenze.

 

 

 

AS: Qual è stato il primo progetto realizzato?

DM: La prima iniziativa realizzata da FERCAM Echo Labs, in collaborazione con l’associazione non profit Linaria, è nata presso la sede di FERCAM Roma dall’esigenza di offrire un’area break, confortevole e rilassante sia ai dipendenti sia ai collaboratori indiretti, in particolare agli autisti che maggiormente necessitano di riposo e di rigenerazione, fondamentali per rimettersi in strada e percorrere lunghe distanze.

È stato così realizzato il primo Echo Park, che è molto di più di una semplice area di ristoro in quanto rappresenta un vero e proprio modello di economia circolare, sostenibilità ambientale, biodiversità ed inclusione sociale.

Economia circolare e sostenibilità ambientale perché tutti gli elementi in legno presenti nell’area sono stati realizzati grazie al recupero di pallet a perdere. Sono quasi due milioni, infatti, le tonnellate di legno che ogni anno in tutta Italia vengono destinate a smaltimento, poiché non più riutilizzabili. Prima di inviarli al processo di riciclo, dove vengono triturati per essere poi ricomposti, alle assi integre può essere data seconda vita, con design come quelli del nostro partner Laboratorio Linfa.

Biodiversità perché l’Echo Park è stato pensato come un’area dove la natura potesse ritrovare posto, anche in una zona urbana industriale. Abbiamo una varietà di piante, alberi, fiori selvatici, e un grande bugs hotel che ospita api solitarie e altri insetti impollinatori.

Inclusione sociale perché le attività di lavorazione del legno sono state occasione di coinvolgimento e apprendimento per un gruppo di 7 rifugiati politici di origini africane. Grazie alla collaborazione con la Cooperativa Sociale Medihospes, i richiedenti protezione internazionale sono stati coinvolti nelle fasi di progettazione e realizzazione dell’Echo Park, inaugurando così un percorso di inclusione sociale e formazione professionale. Con 216 ore di corso in eco-falegnameria, ai partecipanti al progetto è stato rilasciato un attestato, utile per il reinserimento nel mondo del lavoro.

Fercam Echo Park

FERCAM Echo Labs ha inoltre avviato un progetto con le scuole per avvicinare gli adolescenti al mondo della logistica e dei trasporti sensibilizzandoli anche ai temi dell’upcycling e della biodiversità. Infatti, in collaborazione con la dirigenza scolastica del Liceo Amaldi di Tor Bella Monaca, un istituto che applica il Modello Dada (Didattica per Ambienti Di Apprendimento) per la creazione di diversi ambienti di apprendimento e formazione, FERCAM Echo Labs si è attivata con i propri partner per riqualificare spazi e terreni in disuso e messi a disposizione dal Liceo adattandoli ad ospitare gli studenti per attività sia didattiche che ricreative.

 

 

AS: Quali sono state le maggiori criticità incontrate durante il percorso di realizzazione? Per esempio, aspetti tecnici, legislativi, mancanza di competenze specifiche, ecc…

DM: La prima sfida è stata avvicinare i due mondi, il profit e no profit, che hanno logiche e modalità operative molto differenti.

Dal punto di vista burocratico e legislativo, da subito FERCAM Echo Labs si è dovuta avvalere del supporto di una società specializzata nella gestione dei rifiuti per definire le modalità di utilizzo nonché le autorizzazioni necessarie legate alla destinazione d’uso dei prodotti da riutilizzare.

Poi c’era il tema della formazione in falegnameria delle persone che stiamo assumendo in collaborazione con la Cooperativa Sociale Medihospes attraverso percorsi di inclusione sociale, resa ancor più difficile da una non perfetta conoscenza dell’italiano dei richiedenti asilo e dei rifugiati politici. In questo siamo egregiamente supportati da Luigi Cuppone, artigiano falegname di Laboratorio Linfa, che insegna Ecodesign allo IED (Istituto Europeo di Design) e Disegno e Rappresentazione all’ISIA, il primo istituto universitario pubblico di Design in Italia. Attualmente il design dei nostri prodotti in legno viene realizzato da Luigi, nostro punto di riferimento sia per la formazione dei nuovi artigiani falegnami, sia per la progettazione e per la scelta di materie prime ecosostenibili.

 

Falegnami all’opera per la realizzazione del Fercam Echo Park. Foto di FERCAM.

AS: Secondo te, per incentivare la comunità e i consumatori, in generale, a adottare comportamenti più sostenibili, chi potrebbe avere una maggiore influenza? Le aziende leader del mercato o le istituzioni?

DM: Sul tema dell’educazione ai comportamenti sostenibili dobbiamo sentirci tutti responsabili, dal singolo cittadino alle istituzioni, passando dal sistema Azienda. Un ruolo fondamentale può essere giocato dalla Scuola, sempre più disponibile e aperta a iniziative di open day indirizzate agli studenti e alle loro famiglie per stimolare la famosa cittadinanza attiva. Per questo FERCAM Echo Labs ha già avviato diverse collaborazioni con Licei, ITS e Università ed è pronta ad avviare nuove collaborazioni con le istituzioni scolastiche più sensibili. Recentemente abbiamo avviato contatti con la Rete Scuole Green, nata proprio con l’obiettivo di favorire questo processo di sensibilizzazione attraverso tante e diverse iniziative di sostenibilità.

Qualsiasi oggetto o prodotto che possa essere riutilizzato e/o riciclato viene preso in considerazione e la fattibilità del progetto viene analizzata e valutata sotto tutti gli aspetti necessari.

Il messaggio fondamentale dei progetti sostenibili è che esiste un’alternativa al “semplice” smaltimento, anche se non sembra la strada più semplice e rapida, come ad esempio stiamo facendo con il legno dei pallet. L’alternativa allo smaltimento è quella di dare nuova vita alle cose attraverso l’ecodesign, il riuso e/o il riciclo. Le aziende stesse dovrebbero capire che i progetti di sostenibilità ambientale e sociale possono rappresentare una sorta di marketing e comunicazione “alternativa” che sicuramente offre un ritorno di immagine più apprezzato dai consumatori e dai clienti, e soprattutto fa bene all’ambiente.

 

AS: Per il futuro avete in cantiere qualcos’altro e, se non lo avete, siete aperti a nuove collaborazioni finalizzate alla sostenibilità in generale?

DM: Il nostro impegno prioritario è sviluppare iniziative di economia circolare e in questo senso valutiamo collaborazioni con partner, accademie e start up che stanno investendo nella stessa direzione. Lo scorso anno, ad esempio, presso la filiale di Bolzano sono stati recuperati i teloni dei camion e riutilizzati da ragazzi disabili per la realizzazione di portafogli che sono stati donati agli oltre 2350 dipendenti di FERCAM. Quindi qualsiasi iniziativa di recupero e/o riciclo viene comunque presa in considerazione.

Inoltre, presso l’Interporto di Bologna stiamo collaborando con Prologis nell’ambito del loro splendido progetto PARKlife, sviluppato per offrire spazi ed aree verdi più confortevoli per i lavoratori degli interporti logistici. Abbiamo già progettato la prima area insieme a Michela Pasquali, architetto paesaggista dell’associazione non profit per la bio e la biblio diversità Linaria, un altro dei partner di FERCAM Echo Labs.

 

Ringraziando il dott. Menichetti per la disponibilità e per il suo prezioso punto di vista, speriamo che queste iniziative possano incentivare anche altre realtà aziendali a investire maggiormente in progetti non solo di sostenibilità ambientale, ma anche di inclusione sociale.

 

Anna Sagnella